5 trappole mentali da cui devi stare alla larga
I bias cognitivi che devi assolutamente conoscere per pensare (e vivere) meglio
Ho una notizia per te: la maggior parte dei tuoi pensieri è caratterizzata da uno o più errori di ragionamento.
I bias cognitivi sono esattamente questo: sono errori sistematici di pensiero e di ragionamento che hanno il potere di influenzare enormemente la nostra percezione della realtà e, di conseguenza, la qualità della nostra vita.
Per questa nuova puntata di Brain Hacking ho selezionato per te 5 delle trappole cognitive più comuni e frequenti, così da permetterti di riconoscerli e gestirli in tempo, nel caso ti capitasse di subirne gli effetti (perché, sì, è molto probabile che succeda).
Prima di andare oltre, tre velocissime domande per rimanere in tema con l’articolo (alla fine, capirai perfettamente il motivo del sondaggio):
1. Confirmation bias
Il confirmation bias - o pregiudizio di conferma - si verifica ogni volta che il nostro cervello tende a cercare e/o ricordare solo le informazioni e i dati che possono confermare le nostre convinzioni pre-esistenti, mettendo in secondo piano tutto il resto.
Questo è il concetto: vediamo solo quel che crediamo di vedere.
Capita più spesso di quanto tu possa immaginare: ad esempio, succede ogni volta che trovi le conferme dei tuoi pregiudizi sugli altri (“vedi? Lui / lei fa sempre così!”) e succede ogni volta che con grande orgoglio pronunci frasi come “te l’avevo detto”, sottolineando a posteriori (e inutilmente) la tua ragione.
Al contrario, un modo per arricchire la tua esperienza e i tuoi pensieri consiste nell’esporti a prospettive e punti di vista diversi dal tuo, con l’obiettivo di allenare la tua flessibilità mentale e sviluppare la capacità di metterti in discussione.
Solo così, potrai cominciare a tollerare l’idea che possa esistere una realtà diversa dalla tua.
2. Overconfidence bias
“So bene come funziona, non mi faccio mica fregare… sarà una passeggiata”: ecco servito un esempio lampante di overconfidence bias, l’errore cognitivo che ci porta a sovrastimare la fiducia che abbiamo in noi stessi e nelle nostre capacità.
In estrema sintesi, l’overconfidence bias funziona in questo modo:
1. Prima, sovrastimiamo le nostre capacità;
2. Poi, la nostra amigdala (area del cervello adibita alla gestione dei potenziali pericoli) si rilassa;
3. Infine, senza rendercene conto, abbassiamo le nostre difese. Ed è proprio lì, che veniamo fregati: in un attimo è già troppo tardi per rimediare.
Sovrastimare le nostre abilità e avere una eccessiva fiducia nei propri mezzi aumenta drasticamente le probabilità di fallimento.
Quindi, in particolar modo quando devi prendere una decisione o pianificare un obiettivo, preparati al peggio.
Pensa in negativo, ipotizza quali potrebbero essere gli ostacoli lungo il percorso e preparati a gestirli. Solo così, potrai davvero disinnescare questo bias cognitivo.
3. Anchoring bias
L’anchoring bias è quel meccanismo cognitivo che ci porta a deformare la nostra percezione di un prezzo o di un dato, in particolar modo quando stiamo valutando l’acquisto di un prodotto o di un servizio.
Siamo progettati per giudicare e valutare un certo dato (così come, ad esempio, il prezzo di un prodotto) utilizzando come metro di paragone i dati presentati in precedenza.
Immagina di voler acquistare un nuovo mouse per il tuo computer: se prima ti propongono un mouse da 250€, poi quello da 90€ ti apparirà molto più economico; al contrario, se prima di presentano un mouse da 20€, quello da 90€ ti sembrerà decisamente più costoso.
Insomma, 90€ non sono né tanti, né pochi: il nostro giudizio sarà sempre influenzato da quel che abbiamo visto prima.
N.B. Questo bias si innesca, tra le altre cose, anche quando decidiamo di utilizzare strumenti di vendita come l’effetto esca (di cui ho parlato in questo articolo).
4. Halo & horn effect
Gli uomini più belli sono più intelligenti, ma le donne più belle no. Una persona in sovrappeso è meno preparata di una persona in forma. Una persona alta è più autorevole di una bassa. Un professionista che indossa un abito su misura è più competente di chi indossa un abito standard. Chi porta l’orologio è più preciso di chi non lo indossa.
E potrei andare avanti per ore, elencando altre decine di applicazioni di questo bias cognitivo.
L’halo effect (anche noto con il nome horn effect, nella sua versione negativa) è la tendenza del cervello umano a etichettare le persone con caratteristiche più o meno positive a seconda del suo aspetto fisico e dell'impressione che ci dà.
Questo bias, dunque, è la spiegazione scientifica del fatto che giudichiamo il libro dalla copertina, e non possiamo farne a meno.
Non puoi farci nulla: ti giudicheranno pur sempre (anche) per la tua “copertina”. Quel che puoi fare, invece, è imparare a mostrare una copertina all’altezza del tuo contenuto migliore.
5. Placebo effect
L’effetto Placebo è uno dei meccanismi cognitivi più affascinanti in assoluto: per approfondire questo bias, ti suggerisco di leggere l’intero approfondimento che ho creato ad hoc: clicca qui.
La maggior parte delle persone è convinta di essere immune a questi e altri bias cognitivi: se ritieni di far parte di questo gruppo, beh, complimenti! Hai appena subito l’effetto del cosiddetto blind-spot bias. Puoi approfondirlo in questo articolo: clicca qui.
Bibliografia di un Brain Hacker
Come al solito, spazio ai libri e agli approfondimenti: ecco a te una selezione di alcuni dei libri divulgativi più interessanti in assoluto sull’affascinante mondo dei bias cognitivi e delle euristiche. Buona lettura!
2011 - Pensieri lenti e veloci - Daniel Kahneman
2021 - La fabbrica delle scelte - Richard Shotton
2022 - Stai per commettere un terribile errore - Olivier Sibony
Conoscere come funziona la mente umana è il presupposto fondamentale per farla funzionare meglio. Condividi questo articolo con chi ritieni possa trarne vantaggio!