Io non ho mai desiderato piacere a tutti, ma almeno piacere alle persone che piacciono a me (poche, ma ci sono). Non piacere alle persone che mi piacciono mi provoca dolore: amici che ritengo importanti, ma non ricambiano il mio affetto con lo stesso slancio.
Sui social non mi pronuncio, ho smesso di frequentare quelli più gettonati e alcuni non li ho mai usati.
Il discorso circa l'educazione è delicato: penso alla figlia di mia cugina che, come la madre alla stessa età, è capricciosa e viziata al limite della molestia. Non è corretto in questo caso educarla e correggere i capricci?
Perché ogni suo capriccio viene soddisfatto, anzi, a volte si ritrova ad avere le cose ancora prima di chiederle: abiti firmati, una marea di giocattoli di tutti i tipi, coccolata e vezzeggiata da tutti. Poi penso alla situazione in cui si ritrova, essendo la sola bambina in una famiglia di adulti (tutti abbondantemente sopra i trenta) e quindi capisco i capricci e la frustrazione di non avere compagni di giochi.
Io non ho mai desiderato piacere a tutti, ma almeno piacere alle persone che piacciono a me (poche, ma ci sono). Non piacere alle persone che mi piacciono mi provoca dolore: amici che ritengo importanti, ma non ricambiano il mio affetto con lo stesso slancio.
Sui social non mi pronuncio, ho smesso di frequentare quelli più gettonati e alcuni non li ho mai usati.
Il discorso circa l'educazione è delicato: penso alla figlia di mia cugina che, come la madre alla stessa età, è capricciosa e viziata al limite della molestia. Non è corretto in questo caso educarla e correggere i capricci?
Perché ogni suo capriccio viene soddisfatto, anzi, a volte si ritrova ad avere le cose ancora prima di chiederle: abiti firmati, una marea di giocattoli di tutti i tipi, coccolata e vezzeggiata da tutti. Poi penso alla situazione in cui si ritrova, essendo la sola bambina in una famiglia di adulti (tutti abbondantemente sopra i trenta) e quindi capisco i capricci e la frustrazione di non avere compagni di giochi.