Micro-cambiamenti e plasticità
Ecco perché non riesci a cambiare abitudini. Ma soprattutto: ecco, finalmente, come riuscirci con successo.
Buona parte dei canali e delle pagine social dedicate al miglioramento personale (in senso trasversale: dalla psicologia all’alimentazione, passando per i consigli finanziari e altro) ha un grande difetto.
Quale difetto? La perfezione. O meglio: l’apparente perfezione.
Mi spiego: tutto sembra rose e fiori, tutti sembrano avere la verità in tasca, tutti sembrano possedere il segreto definitivo per vivere la vita perfetta.
Il punto è che nonostante ci siano - a volte… - le migliori intenzioni di aiutare il proprio pubblico a migliorarsi per davvero, molto spesso il miglioramento non arriva. Perché?
Perfezione e cambiamento non vanno d’accordo
Le persone ammirano - a tratti, invidiano - la vita perfetta (che molto spesso è tutta una questione di bias del pavone, ma questo è un altro discorso…) e poi, però, nonostante si prometta loro una vita migliore… non riescono a cambiare.
Anzi, gettano la spugna ancor prima di iniziare a cambiare.
Perché? Perché la percezione che abbiamo del cambiamento è troppo spesso drastica e netta, come se per vivere una vita migliore dovessimo rivoluzionare totalmente la nostra esistenza in un batter d’occhio.
La mente in generale non ama cambiare*… figurati se è contenta di rivoluzionare le proprie abitudini da un momento all’altro!
Eppure una parte di noi s’innamora dell’idea di poter stravolgere positivamente le nostre giornate “da domani” (o al massimo, come sappiamo bene, dal lunedì successivo).
Il motivo è che sopravvalutiamo i risultati che possiamo ottenere nel breve termine e sottovalutiamo i risultati che possiamo ottenere nel lungo termine.
*Ho già parlato di quanto la nostra mente sia avversa al cambiamento in questo approfondimento sulle 5 fasi che potenzialmente caratterizzano ogni cambiamento importante. Se ti interessa, lo trovi qui:
Il potere del miglioramento incrementale
La strada più efficace e sostenibile per trasformarsi è esattamente agli antipodi dell’approccio tutto e subito (che solitamente lascia il tempo che trova) e prende il nome di Regola dell’1% (filosofia di pensiero resa celebre da James Clear nel suo bestseller Atomic Habits).
Si basa su un principio tanto semplice quanto potente: migliorare anche solo dell’1% ogni giorno porta, nel lungo termine, risultati straordinari.
Ma come funziona?
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L’1% è un successo matematico
1%, ogni giorno. Sicuramente più facile rispetto a rivoluzionare la nostra vita in un attimo… ma non sarà un cambiamento forse troppo piccolo?
Questa è la prima obiezione che può sorgere spontanea ad alcuni, ma la realtà è che - sebbene un miglioramento dell’1% possa sembrare insignificante nell’immediato - sul lungo periodo fa un’enorme differenza.
I suoi effetti si accumulano nel tempo grazie al principio dell’interesse composto: se migliori dell’1% ogni giorno per un anno, dopo 365 giorni sarai 37 volte migliore rispetto al punto di partenza. Non male, eh?
Abitudini e neuroplasticità
Ok, abbiamo capito che migliorare dell’1% ogni giorno ci permette di ottenere risultati effettivamente straordinari. Ma c’è di più.
Da un punto di vista neuroscientifico, quel che accade ogni volta che ripetiamo un nuovo comportamento è che stiamo rinforzando uno specifico circuito neurale: più il comportamento viene ripetuto, più quel circuito diventa preferenziale per il cervello.
Un po’ come se a forza di camminare su un prato riuscissimo a tracciare un sentiero sempre più evidente e sempre più facile da percorrere.
Ma l’aspetto più interessante non è tanto il fatto che grazie a questo approccio possiamo finalmente installare quella specifica nuova abitudine o sviluppare quella specifica nuova abilità con maggiore facilità.
L’aspetto ancor più interessante è che così facendo riusciamo ad allenare la nostra plasticità mentale in modo incredibilmente efficace, rendendo giorno dopo giorno il nostro cervello sempre più aperto e preparato al cambiamento.
Con un cambiamento quotidiano incrementale non stiamo quindi solo cambiando le nostre abitudini. Stiamo prima di tutto abituando la nostra mente a cambiare.
Uno degli strumenti più affascinanti per agevolare il proprio cambiamento è il Nudging. Ne ho parlato proprio un anno fa, in questo articolo:
Qual è il tuo 1%, oggi?
Ormai lo abbiamo capito bene: la bellezza del miglioramento incrementale sta nella sua accessibilità. Non servono enormi sacrifici o cambiamenti drastici!
Tutto ciò di cui hai bisogno è un impegno quotidiano costante, che ti permetta di migliorarti anche solo dell’1% rispetto al giorno precedente.
E, cambiando l’1% ogni giorno, non solo riuscirai a ottenere risultati incredibili nel giro di pochi mesi, ma riuscirai soprattutto ad addestrare la tua mente al cambiamento, che rendendola sempre più plastica e performante.
La domanda che ti pongo, quindi, è: quale sarà il tuo 1%, oggi?
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