Questa è la seconda puntata dedicata alle argomentazioni e alle fallacie logiche.
Se non lo hai ancora fatto, prima di addentrarti in questo nuovo approfondimento leggi il primo articolo di questa serie: clicca qui per scoprire che cosa (non) è una fallacia cognitiva e quali sono tre delle principali tecniche che utilizzano per manipolarti, ogni giorno.
Fatto? Bene! È il momento di scoprire altre tre tecniche da aggiungere al tuo bagaglio di conoscenza. Buona lettura!
1. Post hoc ergo propter hoc
L'argomentazione "post hoc ergo propter hoc" è una fallacia logica che si manifesta quando sosteniamo che un evento A sia la causa di un evento B, solo ed esclusivamente perché il secondo avviene in un momento successivo al primo. In altre parole, si sostiene che la successione temporale implichi una relazione causale, anche se altre variabili potrebbero essere in gioco.
Questo tipo di argomentazione ha la seguente struttura:
Evento A accade.
Evento B si manifesta dopo l'evento A.
Quindi, l'evento A è la causa dell'evento B.
Esempio di post hoc ergo propter hoc
Giovanni legge un articolo di Brain Hacking sulla persuasione.
Dopo un'ora, Giovanni va da un cliente e fa la miglior trattativa della sua vita.
Quindi, la lettura di Brain Hacking ha fatto sì che Giovanni facesse una trattativa migliore.
In questo esempio, l'argomentazione "post hoc ergo propter hoc" si basa sul fatto che leggere l’articolo di Brain Hacking abbia permesso a Giovanni di essere assunto. Sebbene anche in questi casi - trattandosi della “newsletter migliore di sempre” (cit.) - la relazione causale sia assolutamente probabile, in realtà sulla base delle informazioni che abbiamo a disposizione non possiamo assumere davvero che la semplice successione temporale implichi anche una relazione causale.
2. Argumentum ad verecundiam
La fallacia "ad verecundiam" si manifesta quando sosteniamo una certa affermazione focalizzandoci sul fatto che l’argomentazione alla base sia sostenuta da una figura autoritaria o autorevole. Si basa sull’idea, quindi, che se una persona esperta e dalla competenza riconosciuta sostiene qualcosa, allora quella cosa deve essere necessariamente vera, anche se priva di prove o argomentazioni logiche valide.
Questo tipo di argomentazione ha la seguente struttura:
A è un'autorità o un esperto in un determinato campo.
A afferma X.
Quindi, X è vera.
Esempio di argumentum ad verecundiam
“Anche Elon Musk sostiene che Brain Hacking sia la newsletter migliore di tutti i tempi, quindi sicuramente è vero”.
A parte l’errore fattuale alla base (ovvero: Elon Musk non ha mai pronunciato queste parole. O meglio: non ancora!), l’argomentazione utilizzata è fallace, perché la dichiarazione di un individuo particolarmente famoso non è sufficiente a stabilire che una newsletter sia effettivamente la migliore di tutti i tempi. Resta la sua opinione soggettiva, e non una verità assoluta. L'argomentazione, dunque, confonde l'autorità dell'individuo con la validità dell'opinione.
Dai retta a Elon Musk! Non vorrai davvero perderti i prossimi articoli di Brain Hacking, vero? Iscriviti qui per ricevere la prossima puntata via email.
3. Reductio ad absurdum
Questa tipologia di argomentazione logica si manifesta quando ci si focalizza sul ridicolo, sulla derisione o sull’assurdità di una certa tesi al posto che focalizzarsi sul fornire solide prove a sostegno della propria argomentazione.
Questo tipo di argomentazione ha la seguente struttura:
Viene affermato X.
Viene presentato Y, che è qualcosa di ridicolo inerente all’affermazione X.
Quindi, l’affermazione Y è falsa.
Esempio di reductio ad absurdum
A: "Questa è la newsletter migliore di tutti i tempi."
B: “Se questa fosse veramente la newsletter migliore di tutti i tempi, allora tutte le altre newsletter create nel passato, nel presente e nel futuro sarebbero considerate inferiori e senza paragoni. Questo vorrebbe dire che qualsiasi innovazione nel campo delle newsletter (anche la più incredibile e attualmente inimmaginabile) sarebbe inutile, poiché questa newsletter già raggiunge la perfezione. Pertanto, sostenere che questa sia ‘la newsletter migliore di tutti i tempi’ senza alcuna possibilità di superamento è assurdo.”
L’argomentazione utilizzata da B prende in considerazione situazioni estreme che vanno oltre la portata dell'affermazione originale, sostenendo il fatto che l’argomentazione di A sia errata e assurda. Quindi, anziché argomentare un’opinione differente rispetto ad A, B decide di mettere in mostra l’assurdità dell’affermazione di A (nonostante, in questo caso, l’affermazione A fosse evidentemente una verità assoluta… non trovi?).
Bibliografia di un Brain Hacker
Conclusa questa seconda parte dedicata alle più diffuse argomentazioni e fallacie logiche, ecco a te la consueta bibliografia per approfondire ulteriormente l’argomento. Se vuoi scoprire di più sul tema, trovi qui di seguito alcune risorse interessanti.
2021 - Iacona Andrea: “L’argomentazione”
2006 - Coliva Annalisa, Lalumera Elisabetta: “Pensare”
Infine, una terza risorsa che suggerisco caldamente di sfruttare: una guida di miei post dedicata a collezionare i più comuni (e letali) errori di ragionamento. Clicca qui per scoprirla ora. Buona lettura!
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