ChatGPT ti sta atrofizzando il cervello
Ecco 3 motivi per cui dovresti iniziare a preoccuparti. Seriamente.
La mia frase “o controlli la tua mente, o la tua mente controlla te”, in questa puntata di Brain Hacking si trasforma in “o controlli la tua mente, o l’AI controllerà te”.
Negli ultimi anni ChatGPT è entrato a gamba tesa nella nostra vita quotidiana, in particolar modo nella nostra sfera professionale (ma non solo), permettendoci di rendere semplici e immediate anche le attività più complesse e meccaniche.
Ma c’è un problema. Un problema invisibile, che agisce sotto traccia. Un problema che riguarda non ciò che fai con l’intelligenza artificiale, ma ciò che non fai più grazie all’intelligenza artificiale (o “a causa di”?).
Perché ogni volta che deleghi un pensiero, un’attività o un’idea stai di fatto perdendo un’occasione per allenare la tua mente. E la mente, proprio come un muscolo, se non la usi… si atrofizza.
Ecco quindi 3 motivi per cui ChatGPT – o qualunque altra IA generativa – sta silenziosamente sabotando la qualità del tuo pensiero e, di conseguenza, della tua vita.
1. ChatGPT pensa al posto tuo
Pensare è un’abilità: è un processo che richiede energia, tempo, sforzo, errori e, soprattutto, allenamento costante. Proprio come imparare ad andare in bici o, perché no, allenare il rovescio a tennis.
Quando affidi all’AI il compito di sintetizzare, argomentare e prendere decisioni non ti stai facilitando la vita (come invece potrebbe sembrarti). Te la stai complicando, e non di poco.
Nel momento in cui scegli di affidare all’AI l’arduo compito di ragionare, ideare e creare, scegli di fatto di autoescluderti dal tuo stesso processo cognitivo. E ogni volta che ti escludi, rinunci a un’occasione per esercitare il pensiero critico e allenare la creatività.
La mente, come un muscolo, segue una legge molto semplice:
Ciò che non usi, lo perdi.
Più deleghi, meno alleni. Meno alleni, meno sai fare. E il risultato è un depotenziamento cognitivo (un parolone per dire, in modo più concreto e diretto, che stiamo diventando mentalmente pigri o, per dirla in modo ancor più brutale, più stupidi).
2. ChatGPT è sempre dalla tua parte
Una delle funzioni più pericolose di ChatGPT è la sua accondiscendenza preimpostata.
Cosa intendo? Intendo dire che ChatGPT è progettato per essere gentile e collaborativo. E questa caratteristica generalmente va bene, ma portata all’estremo - proprio come sta succedendo ora - può generare un effetto dannoso per la nostra mente.
ChatGPT infatti non ti contrasta, non ti sfida e non ti contraddice, ma così facendo non ti dà la possibilità di notare le falle nel tuo ragionamento: non fa altro che essere sistematicamente dalla tua parte. Insomma, ChatGPT è il compagno perfetto… se vuoi rimanere sempre uguale a te stesso.
Se vuoi crescere, allora hai bisogno di qualcuno – o qualcosa – che ti spinga oltre le tue certezze, dandoti punti di vista anche lontani e diversi dal tuo, in grado di allargare i tuoi orizzonti e, talvolta, di seminare il dubbio.
Il pensiero si affila con il dubbio, non con le certezze.
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3. ChatGPT cerca la conferma (e non la verità)
Questo è il motivo forse più pericoloso, perché è il più subdolo e anche il più difficile da ammettere. Simile al punto numero due, ma forse ancor più letale a lungo termine.
L’intelligenza artificiale funziona proprio come la nostra mente (nel bene, e nel male): cerca infatti la risposta più coerente con la domanda che hai posto, e non la verità assoluta.
In altre parole, cerca una risposta allineata ai tuoi pregiudizi.
Ecco, questa è la parola chiave: pregiudizi. Se la tua domanda contiene un pregiudizio - più o meno inconscio - quest’ultimo non solo manipolerà la ricerca di informazioni e di conseguenza la risposta stessa, ma soprattutto verrà molto probabilmente confermato da ChatGPT.
Se chiedi: “dammi 5 motivi per cui il multitasking è una strategia brillante”, ChatGPT obbedisce, cercando - e trovando - i 5 motivi, a prescindere dal fatto che il multitasking sia o meno una strategia brillante (sappiamo perfettamente che, da un punto di vista neuroscientifico, il multitasking è invece una delle peggiori torture che tu possa infliggere al tuo cervello).
Le sue risposte ti faranno sempre sentire capito, accettato, compreso. Ma saranno proprio le risposte che ti danno conferme a inchiodarti alle tue stesse convinzioni, con tutte le conseguenze negative che ne derivano.
Il miglioramento e la crescita nascono sempre ascoltando punti di vista diversi dal nostro, e non circondandoci di persone che confermano tutto ciò che diciamo.
Quindi, che facciamo con l’AI?
Stacchiamo la spina e smettiamo di usare ChatGPT? Assolutamente no. La soluzione non è né smettere di usare l’intelligenza artificiale, né andare a fare l’eremita in cima a una montagna.
La soluzione, piuttosto, è smettere di usare l’AI come sostituto della tua mente e al contrario iniziare a usarla come supporto.
ChatGPT, come tanti altri tool AI, è uno strumento dal potenziale straordinario. Ma ricorda: non deve sostituirti, deve potenziarti.
Il futuro sarà con ogni probabilità sempre più digitalizzato e sempre più basato sull’AI e per questo oggi siamo di fronte a una scelta.
Da un lato, possiamo scegliere di delegare le nostre capacità cognitive all’AI; dall’altro lato, possiamo scegliere di usare l’AI e al tempo stesso continuare ad allenare il nostro pensiero.
Un domani, i primi avranno atrofizzato il loro pensiero critico, mentre i secondi l’avranno potenziato. E il futuro sarà in mano ai secondi.
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Uno degli obiettivi chiave di chi partecipa ai corsi di Brain Hacking Academy è proprio quello di elevare la qualità dei propri pensieri, delle proprie decisioni e delle proprie abitudini. Perché… o controlli la tua mente, o la tua mente controlla te.

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Assolutamente! La IA deve essere un supporto, un aiuto e NON la nostra sostituzione. Purtroppo con negli ultimi stiamo sempre demandando più funzioni che potremmo fare noi alla tecnologia e con l'arrivo della IA questo processo si sta manifestando più velocemente facendo diventare più pigri e impazienti a livello mentale e creano tutte quelle conseguenze di cui tu parli
Vedere anche questo Where AI Provides Value in https://www.schneier.com/crypto-gram/archives/2025/0715.html#cg1 per un buon uso dell'AI