10 motivi per cui la tua vita è meglio di quel che pensi
I bias cognitivi che ti fanno pensare di avere una vita peggiore di quel che è davvero
Dopo una veloce ricarica estiva anti-deplezione dell’io (ne ho parlato in questo articolo), ricominciamo subito col botto: ecco a te 10 motivi per cui la tua vita è migliore di quel che pensi. Scientificamente parlando, s’intende.
Più risparmia energie e più è felice: il cervello umano, di fronte a una decisione da prendere, è progettato per preferire sistematicamente l'opzione di non agire affatto o di scegliere lo status quo, anziché fare la fatica di cambiare le proprie opinioni e le proprie convinzioni. Questo meccanismo inconscio ha un nome: si chiama default bias, ed è la ragione per cui piuttosto che fare la fatica di mettere in discussione i paradigmi mentali limitanti che abbiamo su noi stessi, ci limitiamo a credere ciecamente ai nostri pensieri (accettando di stare male).
“Ah, i cari vecchi tempi”: il cervello ha una tendenza automatica a percepire il passato in modo distorto, esaltandone gli aspetti positivi in contrasto agli aspetti negativi del presente. La causa di questo meccanismo? L’effetto retrospettiva rosea. La realtà è che, dati alla mano (vedi il libro Factfulness di Rosling, ad esempio), è molto più probabile che la vita di oggi sia migliore della vita di ieri.
Indipendentemente da quel che ci succede, subiamo una forte attrazione inconscia nei confronti di tutto quel che è negativo: a parità di avvenimenti belli e brutti, quest’ultimi avranno sempre la meglio nella nostra testa e molto spesso ci sembreranno addirittura peggiori di quel che sono veramente. Per questo fa più audience una notizia di cronaca nera piuttosto che una buona notizia. E per questo ci focalizziamo sugli aspetti negativi della nostra vita dimenticandoci, a volte, di tutti gli aspetti positivi. Tutta colpa del bias della negatività.
Cerchiamo e troviamo costantemente conferme alle nostre opinioni e convinzioni, anche quando queste sono tutt’altro che funzionali per il nostro benessere. Sei convinto di avere un pessimo carattere? Con ogni probabilità, il tuo cervello ti farà vedere una conferma dietro l’altra del fatto che tu abbia un pessimo carattere. Questione di confirmation bias.
Le vite degli altri sono sempre più belle? A volte sembra davvero che il giardino del vicino sia sempre più verde, ma non è tutto oro quel che luccica: quando interagiamo con gli altri, siamo portati a mettere in mostra il nostro profilo più bello e di omettere gli aspetti della nostra vita meno brillanti. E lo stesso fanno gli altri, sia nelle interazioni face-to-face sia sui social network, con il risultato che molto spesso ci sembra che la nostra vita sia di gran lunga peggiore di quella altrui. In realtà, è una distorsione narrativa: è il bias del pavone.
Non possiamo fare a meno che crearci delle aspettative: su noi stessi, sugli altri, sul mondo. Il problema qual è? Che per un meccanismo automatico del cervello (effetto exaggerated expectation) spesso tendiamo a crearci delle aspettative esageratamente positive che, una volta scontratesi con la realtà dei fatti, rischiano di provocarci tonnellate di frustrazione e delusione.
Che tu creda di farcela o meno, molto probabilmente avrai ragione: tendiamo a comportarci in modo tale da far avverare le nostre credenze, allineando le nostre azioni ai risultati che crediamo di ottenere. Vale in positivo (effetto placebo), ma troppo spesso vale anche in negativo (effetto nocebo). A volte, quindi, non è vero che sta andando tutto a rotoli: molto più semplicemente, è la nostra percezione a fregarci.
Che credano tu possa farcela o meno, molto probabilmente avranno ragione: è vero che possiamo ottenere risultati anche contro ogni pronostico, ma è anche vero che spesso le aspettative che gli altri ripongono su di noi influenzano enormemente la qualità delle nostre azioni e, di conseguenza, la qualità dei nostri risultati. L’effetto Pigmalione (o effetto Rosenthal) è più potente di quanto si possa immaginare.
Abbiamo una forte tendenza a sottostimare e sminuire i nostri successi (magari paragonandoli addirittura a quelli delle altre persone, aggravando ulteriormente la situazione). Si chiama effetto worse-than-average, ed è un errore di giudizio derivato da una distorsione percettiva. Quanto ti stai sottovalutando?
Siamo esseri abitudinari: quando ripetiamo per un certo numero di volte un determinato pensiero, questo diventa abitudine. Vale anche per il modo in cui ci comportiamo, per il modo in cui parliamo e per il modo in cui ci percepiamo: anche a fronte delle migliori performance (nella vita privata, così come in quella lavorativa), più ci abituiamo a certi standard e più li diamo per scontati, sottovalutando di conseguenza i risultati ottenuti. Il motivo? Il cosiddetto habit bias. Dunque, ricordati di prenderti del tempo per apprezzare i traguardi raggiunti: troppo spesso ci dimentichiamo di tutta la strada che abbiamo fatto.
Bibliografia di un Brain Hacker
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Se, invece, vuoi anche approfondire l’argomento con qualche libro interessate, come sempre ho selezionato per te alcune risorse particolarmente utili. Buona lettura!
2011 - Pensieri lenti e veloci - Daniel Kahneman
2021 - La fabbrica delle scelte - Richard Shotton
2022 - Stai per commettere un terribile errore - Olivier Sibony
Ricorda: quando conosci come funziona il tuo cervello, puoi farlo funzionare meglio. Condividi ora questo articolo e permetti a più persone possibili di guardare la propria vita da un altro punto di vita.