Vedi fuori ciò che hai dentro
Un viaggio introspettivo che devi assolutamente fare, tra identificazione proiettiva e bias relazionali
Il modo in cui viviamo ogni nostra relazione è il risultato di una serie di meccanismi inconsci della nostra mente che possono distorcere totalmente la nostra percezione (nei nostri stessi confronti così come nei confronti degli altri).
In questa puntata di Brain Hacking, ho deciso di farti scoprire e toccare con mano un fenomeno cognitivo-comportamentale che prende il nome di “identificazione proiettiva”.
Quindi… che cos’è, in pratica, l’identificazione proiettiva? E perché è così importante conoscere questo fenomeno? Ecco tutte le risposte.
Identificazione proiettiva: che cos’è?
L'identificazione proiettiva è un processo mentale inconscio che ci porta a proiettare una parte di noi - come emozioni, pensieri o comportamenti - su un'altra persona.
Un fenomeno che inizialmente veniva considerato unicamente come un meccanismo psichico primitivo, che caratterizzava il comportamento del neonato nei confronti degli altri, ma che - in particolare grazie al lavoro di Wilfred Bion - è stato poi analizzato anche nel suo impatto a livello interpersonale.
Ma a prescindere da questo, ciò che ci interessa maggiormente in questa sede è comprendere ciò che si cela dietro questo meccanismo: l’identificazione proiettiva, infatti, s’innesca con l’intento - chiaramente inconscio - di negare alcuni aspetti scomodi e conflittuali di sé stessi, attribuendoli agli altri.
Perché devi conoscere questo fenomeno
Prima di comprendere il funzionamento dell’identificazione proiettiva, è necessario aprire una parentesi sul perché dovresti conoscere questo fenomeno.
Ebbene, conoscerlo è fondamentale sia per capire di più su come funziona la tua mente, sia per comprendere più a fondo come funzionano le tue relazioni.
Più nello specifico, conoscere questo fenomeno ti permette - tra le tante cose - di:
Migliorare la tua comunicazione;
Gestire il tuo stato d’animo in modo più efficace;
Analizzare eventi e persone in modo più distaccato e oggettivo.
Nell’ultimo paragrafo, potrai scoprire come rendere l’identificazione proiettiva un’arma a tuo vantaggio!
Come funziona l’identificazione proiettiva
Per comprendere più a fondo il modo in cui funziona l’identificazione proiettiva, vediamo insieme alcuni esempi pratici estrapolati da tre differenti aree relazionali della nostra vita.
1. Relazioni in famiglia
Un genitore che proietta la sua ansia sul figlio, interpretando ogni sua minima richiesta e ogni suo comportamento come un segno di preoccupazione, tensione e insicurezza. Nel tempo, il bambino può effettivamente iniziare a sviluppare comportamenti ansiosi, incarnando le proiezioni del genitore.
2. Relazioni di lavoro
Un manager che proietta il suo sentirsi non all’altezza sui membri del suo team, criticandoli continuamente per mancanza di competenze. I collaboratori, alla lunga, possono iniziare a sentirsi davvero inadeguati e impreparati, a tal punto da abbassare il livello delle loro performance lavorative e confermando le proiezioni del manager.
3. Relazioni di coppia
Un persona che proietta sul suo partner la sua forte gelosia, accusandolo di essere infedele e/o geloso. Un comportamento che, ripetuto nel tempo, può portare il partner a stare sulla difensiva, confermando in qualche modo la proiezione iniziale.
Vedi fuori ciò che hai dentro
Come puoi notare, in ognuno dei tre esempi di identificazione proiettiva viene commesso lo stesso identico errore: tendiamo sempre a proiettare negli altri i nostri pensieri, i nostri comportamenti e le nostre emozioni.
Quel che possiamo imparare da questo meccanismo inconscio, infatti, è che - così come per altri bias e altri fenomeni cognitivo-comportamentali - vediamo fuori ciò che abbiamo dentro.
Per un meccanismo molto simile, tendiamo a essere infastiditi in particolar modo dai pensieri, dai comportamenti e dalle emozioni altrui che in qualche modo ci rispecchiano.
Se tendiamo a comportarci in modo permaloso, tenderemo a sopportare davvero poco atteggiamenti permalosi da parte degli altri; se tendiamo a comportarci in modo disorganizzato, tenderemo a criticare maggiormente questo stesso atteggiamento negli altri. E così via… per mille altre emozioni, mille altri pensieri e mille altri comportamenti.
L'identificazione proiettiva come risorsa
Se è vero che è tremendamente complesso guardarsi dentro con oggettività e auto-analizzarsi con distacco, è anche vero che è estremamente più semplice trovare dei difetti nei comportamenti degli altri (piuttosto che di noi stessi).
Allora ecco che l’identificazione proiettiva - che nelle relazioni miete più vittime della peste nera - può trasformarsi in un’incredibile risorsa di crescita e miglioramento personale.
D’ora in avanti, ogni volta che noterai negli altri dei comportamenti o degli atteggiamenti che ti danno fastidio, ricordati di questa newsletter e chiediti: “perché mi danno così tanto fastidio? E in che modo questa sensazione può insegnarmi qualcosa su di te?”
A te la risposta.
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