Ma che problema hai?
La strategia di problem solving fondamentale per evitare che i tuoi paradigmi cognitivi ti rovinino la vita
Perché alcune persone sono più brave ed efficaci a risolvere problemi, mentre altre persone sembrano così focalizzate su quel che non va da non riuscire a trovare neanche mezza soluzione?
Tutta questione di pensieri.
Ma attenzione: a far la differenza non è solo “cosa” pensi, ma anche e soprattutto “come” pensi.
La vita è risolvere problemi
Così direbbe il filosofo Karl Popper.
E aveva ragione: la vita di tutti noi è un susseguirsi di situazioni da gestire, di ostacoli da superare, di questioni da risolvere.
Dunque, a maggior ragione, sviluppare la capacità di pensare in modo più efficace in queste situazioni diventa decisivo: può fare letteralmente la differenza tra avere successo o… fallire miseramente.
Le migliori strategie di problem solving
Ne ho parlato qualche giorno fa in Brain Hacking Academy - la prima e unica scuola di formazione online dedicata al Brain Hacking® - in un corso in cui ho spiegato un nuovo metodo in 9 step appositamente creato per il problem solving.
Da quel corso, ho estrapolato un concetto chiave che voglio condividere con tutti gli iscritti a questa newsletter.
Ma che problema hai?
Ebbene sì, il concetto di cui ti voglio parlare - che è a tutti gli effetti uno dei primi step di questo metodo - parte da questa domanda provocatoria.
Si tratta di un passaggio estremamente sottovalutato, ma che ti permette di fare chiarezza sulla situazione che stai vivendo, prima di cercare una soluzione.
Ed è proprio qui che in molti si mettono da soli il bastone tra le ruote, perché rispondono a questa domanda generalizzando ed esasperando la situazione che stanno vivendo, finendo per ingigantire il problema che vogliono risolvere.
Ad esempio:
“Non riesco mai a gestire il mio stato d’animo”
“Non sono portato per questo lavoro”
“Il tizio X è insopportabile, non si riesce proprio a parlare con lui”
Problem solving e paradigmi cognitivi
Cosa noti in questi tre esempi?
Ciò che accomuna queste frasi è che sono contraddistinte da una serie di aspetti che possono non solo compromettere le tue capacità di problem solving, ma che possono anche minare la nostra identità e il modo in cui ci percepiamo.
Così facendo, quel che succede è che delle situazioni come quelle descritte nei tre esempi precedenti possono addirittura generare o consolidare dei paradigmi cognitivi limitanti.
Brevemente, vediamo insieme quali sono i principali limiti di queste frasi:
“Non riesco mai a gestire il mio stato d’animo”
Se generalizzi, ingigantisci il tuo problema. Quando analizzi un problema, evita parole come “mai”, “sempre” e “ogni volta” e sii più specifico possibile.“Non sono portato per questo lavoro”
Sei proprio sicuro di voler usare il verbo essere e associare alla tua identità un’eventuale problema? Te lo sconsiglio caldamente. Ogni volta che ti identifichi con un problema, stai contribuendo a costruirti una vita infelice. Parla di comportamenti, e non di identità.“Il tizio X è insopportabile, non si riesce proprio a parlare con lui”
Hai individuato l’errore di giudizio che emerge da questa frase? Questa analisi è un esempio lampante del cosiddetto Self-serving bias (ne ho parlato recentemente nella pagina Instagram di @BrainHacking_), ovvero quella trappola mentale che ci porta ad attribuire la colpa dei nostri insuccessi a fattori esterni come, appunto, ad altre persone. Con questo bias in testa, difficilmente potrai fare un problem solving efficace: se vuoi migliorare, prenditi la responsabilità dei tuoi risultati!
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Definisci (bene) il problema
Dunque, la soluzione qual è?
La prossima volta che ti troverai a dover gestire una criticità di un certo tipo, prendi carta e penna e metti nero su bianco quel che ti sta succedendo. Ma fai attenzione: come abbiamo visto, non basta definire il problema! Devi definirlo con un certo criterio.
La soluzione, quindi, è definire la situazione che stai vivendo analiticamente, nel modo più oggettivo possibile. Questo è e dev’essere il primo passo in un lavoro di problem solving: se fallisci nell’analisi, molto probabilmente fallirai nella soluzione.
Già da oggi, inizia ad evitare gli errori di valutazione che ti ho descritto nei precedenti paragrafi e… ricorda: più sarai specifico e dettagliato, più riuscirai a circoscrivere il problema, riducendo drasticamente il potere che avrà su di te.
Per scoprire tutte le altre strategie di problem solving, accedi a Brain Hacking Academy: