Premessa: l’articolo sei tu.
Avevo scritto un intero articolo in cui spiegavo nel dettaglio l’importanza della meditazione, i suoi straordinari effetti sul cervello e su quanto fosse decisivo dedicarsi dei momenti di piena presenza mentale per migliorare le nostre performance, sotto ogni punto di vista.
Poi, l’ho riletto.
E subito mi sono reso conto che avrebbe sicuramente arricchito il tuo bagaglio di conoscenze con nuove informazioni, nuovi spunti di riflessione e nuove interessanti statistiche.
Ma non con nuove competenze.
Le competenze, d’altronde, non sono fatte di sole informazioni: per essere definite tali, hanno bisogno di essere calate nella pratica, hanno bisogno di un’esperienza sul campo, hanno bisogno di scendere dalla testa ai muscoli.
Perché solo così possono fare la differenza.
E se c’è una cosa che è davvero essenziale tenere a mente in questo periodo storico fatto di miliardi di informazioni sempre a portata di click (o a portata di intelligenza artificiale), è che in un mondo in cui tutti possono avere informazioni, non tutti possono avere le stesse esperienze.
E allora ecco cosa ho fatto: ho rimandato l’articolo tecnico a data da destinarsi, e ho lasciato spazio a un articolo esperienziale (per quanto possa essere definito così un articolo di una newsletter).
Noia, in un mondo iperattivo.
Per riuscirci, servo io - con le mie parole - ma soprattutto servi tu, con le tue azioni.
Perché hackerare il proprio cervello è una questione di “saper fare” determinate cose, ma anche una questione di “saper non fare”.
Mi spiego.
Viviamo vite sommerse da miliardi di input: notifiche, email, messaggi, pubblicità, social, riunioni, chiamate… e siamo così abituati a tenere occupato il nostro cervello che alla minima possibilità di noia, scappiamo.
Sei in coda per andare dal medico? Scrolli Instagram.
Sei in coda al supermercato? Guardi Tik Tok.
Sei in coda alle poste? Scrolli Instagram, guardi Tik Tok, poi di nuovo Instagram, poi di nuovo Tik Tok (qui la procedura è necessariamente più articolata per poter colmare interamente i tempi di attesa che, statisticamente, potrebbero essere più lunghi).
Il punto è che non siamo più in grado di annoiarci.
Eppure, la capacità di annoiarsi (intesa come capacità di non fare nulla e godersi il momento) è una capacità assolutamente utile (e, per i più nerd, prima o poi pubblicherò l’articolo che avevo preparato proprio su questo tema).
Non fare nulla. E respira.
E allora mettiamo da parte le parole (per ora) e anziché riempire la testa con altre nozioni e altre informazioni, liberala con un’azione che oggigiorno risulta essere sempre più rivoluzionaria e controcorrente.
Molla telefono, libri, giornali, computer, cani, gatti, cibo, musica e qualsiasi altra cosa. Molla tutto. E respira.
Oggi, dedicati 5 minuti di presenza mentale, non fare nulla e concentrati sulla tua respirazione.
Per concludere, voglio citare un post che ho pubblicato qualche giorno fa (per leggere la versione integrale, clicca qui):
“Per hackerare il proprio cervello, in alcuni casi, devi fare una cosa soltanto: devi staccare la spina. In quei casi, alza lo sguardo, goditi il panorama, e respira. Nulla di più. In fondo, non c’è nulla di più importante del momento presente. Perché - citando Thich Nhat Hanh - la pace è ogni passo.”
Non possiamo agire né sul futuro, né sul passato: abbiamo potere di azione solo sul qui ed ora. E, questo, dovremmo iniziare tutti a tenerlo a mente un po’ di più.
Dunque, non mi resta che salutarti augurandoti una buona noia, una buona respirazione e - di conseguenza - un buon hackeraggio della tua mente. Alla prossima!
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