La Legge di Parkinson
Come superare la Legge di Parkinson ed evitare di perdere tempo con il timeboxing
Ti è mai capitato di dover portare a termine una certa attività e di ritrovarti all’ultimo a correre ai ripari per completarla in tempo?
Il tempo che hai a tua disposizione cambia poco o nulla. Puoi avere a tua disposizione 1 ora, così come 1 settimana o 1 mese intero, ma alla fine la maggior parte delle persone si ritrova a dover fare tutto di corsa, poco prima della scadenza.
Se ti è capitato almeno una volta nella vita, non sei solo: a tantissime persone capita ogni giorno di cadere in questo tranello cognitivo-comportamentale, che prende il nome di Legge di Parkinson.
La Legge di Parkinson: come funziona?
È successo a scuola e all’università con le interrogazioni e gli esami preparati il giorno prima (o ancor peggio la notte precedente), ma succede quotidianamente anche a lavoro: d’altronde, quanti progetti vengono procrastinati di giorno in giorno fino a ritrovarsi con una montagna di attività da svolgere a poche ore dalla deadline?
Beh, tutta colpa della cosiddetta Legge di Parkinson.
La Legge di Parkinson riguarda infatti la nostra straordinaria capacità innata di occupare (o meglio: sprecare) tutto il tempo a nostra disposizione per portare a termine un determinato lavoro.
Cosa significa?
Significa, ad esempio, che se per la stesura di un articolo (che normalmente richiede al massimo 30 minuti) abbiamo a disposizione 3 ore, allora è molto probabile che estenderemo il nostro lavoro fino a occupare tutto il tempo a nostra disposizione.
O dilatando enormemente i tempi di lavoro, o procrastinando come se non ci fosse un domani.
La tecnica del “timeboxing”
Se è vero che questa legge riguarda buona parte degli esseri umani, è anche vero che può essere superata grazie a una semplice tecnica di gestione del tempo: il timeboxing.
Il timeboxing è una strategia di gestione del tempo basata su obiettivi: invece di gestire le tue giornate e i tuoi impegni con una to-do list, organizzi i tuoi impegni pianificando in anticipo il blocco di tempo (“timebox”, appunto) che ti servirà per poter portare a termine l’attività in questione.
In questo modo, innescherai la Legge di Parkinson a tuo vantaggio e, anziché subirla, potrai utilizzarla strategicamente per creare il giusto senso di urgenza che ti permetta di portare a termine quel che devi fare.
Timeboxing + strategia di rinforzo
Quindi basta prevedere quanto tempo ci servirà per svolgere un’attività e segnarlo in agenda?
Non proprio: è estremamente utile, ma potrebbe non bastare.
Il mio suggerimento è di accompagnare questa tecnica di gestione del tempo con una tecnica motivazionale di base: il cosiddetto rinforzo. Ecco come funziona:
La nostra mente è molto semplice: si motiva a fare qualcosa solo se il premio che otterrà (tecnicamente, il “rinforzo”) sarà sufficientemente soddisfacente da ricompensare lo sforzo che deve sostenere.
Dunque, come puoi utilizzare la strategia di rinforzo unitamente alla tecnica del timeboxing?
Pianifica in anticipo la ricompensa che ti concederai nel momento in cui avrai svolto l’attività che devi svolgere nei tempi prefissati.
La tua mente sarà decisamente più motivata a rispettare i tempi e la Legge di Parkinson sarà solo un lontano ricordo!
Bibliografia di un Brain Hacker
Se desideri approfondire il mondo de time management e della produttività personale, uno dei libri che ho apprezzato di più a riguardo è stato scritto da Andrea Giuliodori, founder di EfficaceMente. Buona lettura!
Riconquista il tuo tempo - Andrea Giuliodori (2018)
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