Ecco perché dovresti annoiarti
Il potere nascosto della "noia superficiale" e della "noia profonda" per hackerare la tua mente
Sempre più persone si sentono fagocitate dalla propria routine e dalla frenesia del mondo esterno.
Un mondo fatto sempre più di ideali di produttività e di performance il più delle volte inarrivabili, che non lasciano spazio per la noia.
Ma siamo davvero sicuri che questa sia la strada giusta da percorrere?
Il nemico numero 1: la noia
In questo mondo non c’è spazio per la noia. O almeno questo è quel che sembra.
La noia, infatti, è molto spesso vista come un nemico da combattere, un avversario da sconfiggere, un limite di cui sbarazzarsi il prima possibile.
Eppure, sapersi fermare ed essere in grado di apprezzare anche i momenti apparentemente meno stimolanti, meno soddisfacenti e più noiosi è a dir poco essenziale (e ne parleremo più nel dettaglio nei prossimi paragrafi).
Citando il filosofo Blaise Pascal, infatti, “tutti i guai dell’uomo derivano dal non saper stare fermo in una stanza”. Ecco, forse una posizione un po’ estrema, ma per certi versi aveva perfettamente ragione.
Per addentrarci ulteriormente in questo mondo, dobbiamo prima fare un po’ di chiarezza…
Che cos'è la noia?
La Treccani definisce la noia in questo modo:
“Senso di insoddisfazione, di fastidio, di tristezza, che proviene o dalla mancanza di attività e dall’ozio o dal sentirsi occupato in cosa monotona, contraria alla propria inclinazione, tale da apparire inutile e vana”.
Ma attenzione: la noia non è sempre uguale. Citando Schopenhauer…
Esiste una “noia superficiale” e una “noia profonda”.
Noia superficiale e noia profonda
La parola “noia”, in francese, viene tradotta con il termine “ennui”.
Ma l’ennui non è la comune noia superficiale (quella noia che tentiamo costantemente di rifuggire, magari riempiendola con le attività più disparate): è un concetto di gran lunga più profondo, su cui - tra l’altro - anche diversi filosofi si sono espressi (da Schopenhauer - appunto - a Nietzsche, passando per Heidegger e Sartre).
L'ennui - la noia più profonda - è più nel dettaglio una sensazione di insoddisfazione che emerge quando le attività che svolgiamo ci sembrano perdere di significato. Una sensazione di insoddisfazione e di mancanza di scopo, che però si rivela essenziale per prendere maggiore consapevolezza di sé, della propria autenticità e del senso che vogliamo dare alla vita.
È proprio questo il punto: in una società che ci vende l’idea di essere sempre orientati alla produttività e alla perfezione, diventa necessario normalizzare l’ennui.
È normale vivere dei momenti in cui la nostra strada sembra offuscata, così come vivere dei momenti in cui l’insoddisfazione sembra prevaricare e le attività che svolgiamo quotidianamente sembrano non avere senso.
Ma c’è di più: non solo è giusto e normale familiarizzare con la noia, ma - con la giusta prospettiva - può essere addirittura necessario. I benefici, infatti, sono molteplici.
Noia, ennui e crescita personale
Quando la mente è libera di vagare senza alcun limite dettato da input esterni (basti pensare a quante volte atrofizziamo la nostra mente a colpi di notifiche, reel, messaggi, like… e mille altri stimoli più o meno significativi), riesce a dare il meglio di sé in termini di creatività e introspezione.
Da un lato, quando la mente ha il privilegio di liberarsi dalle costanti distrazioni e di concentrarsi unicamente sui propri pensieri (come nel caso della noia superficiale) riesce a sprigionare tutta la sua creatività; dall’altro lato, la noia più profonda (nei momenti di insoddisfazione e di incertezza) ci costringe a indagare su noi stessi, sulle nostre emozioni e sui nostri desideri.
Guarda caso, due attività (sia quella creativa, sia quella introspettiva) che troppo spesso vengono sempre più messe da parte, perché - almeno in apparenza, secondo alcuni - meno utili al fine di rincorrere gli standard di produttività e performance.
In realtà, è esattamente il contrario: tanto con la noia superficiale quanto con la noia profonda, ci troviamo di fronte a delle enormi opportunità di crescita personale e di miglioramento.
Ma a un’unica condizione: avere il coraggio di vivere e accogliere la noia, in tutte le sue forme. Imparare anche a smettere di correre e a “stare fermi in una stanza”, come direbbe Pascal.
Sempre più persone hanno bisogno di prendere consapevolezza di come pensano e di come funziona la loro mente: condividi subito questi spunti di riflessione sulla noia!