Come (non) usare i tuoi pensieri in 5 step
Il risultato di 6 mesi di ricerca sul campo: quali sono i pensieri che (non) rendono le tue performance davvero straordinarie? Ecco le 5 risposte.
Premessa: cosa rende una performance straordinaria?
Non tutti lo sanno, ma da più di 6 mesi sto lavorando - nel dietro le quinte - a un progetto che ha l’obiettivo di codificare quelli che sono gli schemi mentali vincenti di chi riesce a ottenere risultati extra-ordinari.
Si tratta di un progetto nato da una chiacchierata tra me e Ivan Basso (campione del ciclismo che nella sua carriera è riuscito per ben due volte a vincere il Giro d’Italia) e mirato in particolar modo a trasmettere gli strumenti mentali più efficaci per migliorare la qualità dei propri pensieri e - di conseguenza - la qualità delle proprie performance.
Non solo nello sport (sebbene il progetto stesso nasca dallo sport, e più nel dettaglio dal ciclismo), ma anche e soprattutto nella vita di tutti i giorni, tanto nelle relazioni personali quanto nella sfera lavorativa.
Perché a prescindere dal contesto di applicazione, gli schemi mentali vincenti in un settore sono gli stessi che, nella maggioranza dei casi, fanno la differenza anche negli altri.
Oggi, ho deciso di condividere con te alcuni degli insight più importanti emersi dal lavoro svolto con Ivan (insight che ho già anticipato in questo mio post su Instagram), applicando le più avanzate tecniche di analisi comportamentale e consultando centinaia di ricerche neuroscientifiche sul potenziamento delle performance mentali.
Le trappole mentali da evitare
Che si tratti del match o della gara più importante della stagione, di un colloquio di lavoro o di una decisione da prendere, poco cambia: in ogni caso, esistono alcuni schemi mentali ricorrenti che molto spesso ci portano fuori strada.
Conoscere i meccanismi automatici di pensiero che possono compromettere la qualità delle tue performance e dei tuoi risultati è essenziale per poter prendere consapevolezza di come funziona la tua mente e scoprire come farla funzionare meglio.
Sulla base della ricerca svolta sul campo, le trappole mentali più comuni e in assoluto più limitanti sono cinque. Eccole!
Errore 1: Sii sempre ottimista.
La tua mente - come quella di ogni altro essere umano - ha la tendenza a sovrastimare le probabilità di successo e a sottostimare rischi e pericoli.
Tecnicamente (e se mi segui da un po’, già lo sai), si tratta di un errore sistematico di pensiero che prende il nome di Overconfidence bias.
Il problema principale di questo bias? Che nel momento in cui sovrastimiamo le nostre qualità e sottostimiamo eventuali ostacoli lungo il percorso, il rischio di farsi cogliere impreparati in caso di imprevisti aumenta drasticamente.
Per questo, nello sport e nella vita, il pensiero negativo può diventare il tuo miglior alleato.
Quando vuoi prepararti in modo davvero efficace (a prescindere dalla situazione e dalle circostanze), chiediti: che cosa potrebbe andare storto? Trova tutte le possibili criticità che potrebbero emergere e, per ognuna di esse, identifica una strategia per gestirla brillantemente.
Ricorda: solo preparando la tua mente al peggio, puoi prepararti a gestire ogni imprevisto al meglio.
Errore 2: Incolpa la sfortuna.
D’accordo, è vero: molto spesso il caso sembra non essere dalla nostra parte e non tutto è sotto il nostro pieno controllo.
A volte, semplicemente, ci ritroviamo ad avere a che fare con eventi e situazioni che non possiamo controllare. Con buona pace di chi sostiene che siamo gli unici artefici del nostro destino, la realtà è che a volte - come dicono in inglese - shit happens (per eleganza ti risparmio la traduzione, che dici?).
Ma da un punto di vista neuroscientifico c’è solo una cosa peggiore della sfortuna: lamentarsi della sfortuna.
Perché se è vero che alcune volte la nostra performance viene limitata da fattori esterni al nostro controllo, è anche vero che l’unica cosa che può aggravare ulteriormente la situazione in quei casi è lamentarsi dell’accaduto: non solo non cambia le cose, ma stimola la secrezione di un cocktail ormonale a base di cortisolo e noradrenalina (l’ideale, se vuoi rovinarti la giornata con un bel boost di stress!).
Ricorda: evita di sprecare energie a pensare a quel che è al di fuori del tuo controllo e sposta il focus su ciò che puoi fare per cambiare le cose.
Errore 3: Dimenticati del tuo perché.
Non siamo macchine pensanti che si emozionano, ma macchine emotive che pensano - dice Antonio Damasio, neuroscienziato di fama mondiale.
Ha perfettamente ragione: questo concetto vale in ogni area della nostra vita. Anche quando dobbiamo gestire il nostro dialogo interiore e vogliamo migliorare le nostre performance.
Specialmente quando il gioco si fa duro, dimenticarsi di ciò che ci fa battere il cuore e del motivo per cui facciamo quel che facciamo abbassa notevolmente i nostri livelli di dopamina, neurotrasmettitore fondamentale per dare il meglio nelle nostre performance quotidiane.
Quindi, chiediti: quali sono i tuoi “perché” più grandi? Perché fai quel che fai? Quali sono le tue motivazioni più forti? Dedicati del tempo per trovare una o più risposte a queste domande.
Ricorda: senza un forte “perché”, la tua mente difficilmente troverà il giusto “come” per superare i momenti più difficili.
Errore 4: Rimugina sul passato e preoccupati del futuro.
No, non sei multitasking: non puoi pensare a più di una cosa per volta.
Eppure, sembra proprio che la maggior parte delle persone non sia affatto consapevole di questa caratteristica del nostro cervello. Pensaci: quanto tempo della tua vita passi a rimuginare sul passato e a preoccuparti del futuro?
Buona parte del nostro tempo, infatti, lo passiamo in un tempo diverso dal presente: anziché pensare al qui ed ora, sprechiamo prezioso tempo altrove.
Focalizzarti sul momento presente e su quel che stai facendo è essenziale per dare il meglio di te, qualsiasi cosa tu stia facendo. Perché solo agendo con presenza mentale puoi davvero innalzare il livello delle tue performance.
Ricorda: se stai nel qui ed ora, non hai tempo per rimuginare sul passato e preoccuparti del futuro.
Errore 5: Esaspera ogni singolo errore.
Se è vero che può essere utile pensare al peggio, è anche vero che è fondamentale saper guardare al meglio.
Anche il più insignificante degli errori può diventare la fine del mondo, se esasperato attraverso pensieri che non fanno altro che buttarci giù.
Ragionaci: quante volte sprechi tempo ed energie a focalizzarti sui singoli dettagli che sono andati storti, invece di apprezzare tutto ciò che è andato bene?
Beh, se ti è capitato almeno una volta nella vita, sappi che hai subito l’effetto del cosiddetto Negativity bias, tendenza della mente umana a dare maggior rilevanza agli aspetti negativi, piuttosto che a quelli positivi (anche quando gli aspetti positivi sono di gran lunga di più di quelli negativi).
Come diceva Kahneman: “nulla nella vita è così importante come pensi che sia mentre ci stai pensando”. Quindi prenditi cura dei tuoi pensieri, perché dove riponi il tuo focus mentale determinerà le tue emozioni e i tuoi risultati.
Ricorda: non è mai l’errore in sé a cambiare il modo in cui ti senti, ma l’esperienza che scegli di farne.
La qualità dei tuoi pensieri è direttamente proporzionale alla qualità della tua vita.