3 verità su come hackerare il tempo (e la realtà)
Il passato non esiste. Ma nemmeno il presente. E ancor meno il futuro.
“Si dice che il tempo guarisca ferite e dolori. Questo può essere vero, ma non dobbiamo scoraggiarci perché è senz’altro possibile proteggersi da questo effetto del tempo e fare del passato una fonte di infelicità.”
Così, con importanti dosi di ironia ma soprattutto con tanta saggezza, Paul Wazlawick nel suo libro “Istruzioni per rendersi infelici” parla del modo in cui il passato può avere ripercussioni sul presente.
Con questo articolo, ho deciso di aggiungere un altro passaggio fondamentale a questo ragionamento:
Il passato è sempre in tempo per cambiare il nostro presente (e il nostro futuro). E viceversa.
Quindi, in che modo la percezione del tempo influenza le tue decisioni e la qualità della tua esistenza? Ecco la risposta definitiva, da un punto di vista rigorosamente scientifico.
Prima verità:
Le scelte del passato sono la causa del tuo presente.
Da un punto di vista scientifico, possiamo dirlo: viviamo di ricordi.
Anche chi non ama pensare al passato, anche chi preferisce guardare al futuro, anche chi si considera un profondo innovatore. Tutti, viviamo di ricordi.
La nostra esistenza è il risultato del nostro passato.
Perché? Perché il tuo presente, matematicamente parlando, è il preciso risultato delle scelte che hai preso (o non hai preso) nel tuo passato.
Pensaci.
Come sarebbe la tua vita oggi, se anni fa non avessi deciso di fare questo lavoro? Come sarebbe, se avessi avuto un’educazione diversa dalla tua famiglia? Come sarebbe, se non ti fossi iscritto a Brain Hacking?
Per rispondere a quest’ultima domanda: beh, sarebbe di certo una vita meno ricca, piena e felice, ma questo è tutto un altro discorso. Se non lo hai ancora fatto, quindi, fallo ora:
In tutto questo, comunque, la buona notizia è che nonostante il nostro presente sia influenzato dalle nostre esperienze pregresse, possiamo pur sempre scegliere di viverlo diversamente. Modificando i comportamenti, e modificando i nostri pensieri. Ricorda:
Il presente non esiste.
Sì, il presente non esiste. O meglio: esistono migliaia di possibili versioni del presente. Insomma, hai l’imbarazzo della scelta. Scegli!
Seconda verità:
Le scelte del presente sono le creatrici del tuo passato.
Aspetta! Questa, la devi proprio rileggere: le scelte del presente sono le creatrici del tuo passato.
Sì, hai letto bene.
Perché se è vero che le scelte che abbiamo preso nel passato influenzano la vita che abbiamo oggi, è anche vero che la vita che viviamo oggi cambia la nostra percezione e - di conseguenza - anche i nostri ricordi.
Il fenomeno dei “falsi ricordi” è un tema ormai ricco di abbondanti ricerche nel mondo delle scienze comportamentali e il risultato di tonnellate di studi ci conferma una cosa soltanto:
Il passato non esiste.
Ma in che senso? Nel senso che nel nostro cervello non esiste nessun magazzino in stile Amazon o Walmart in cui riporre ordinatamente i nostri ricordi negli scaffali. E non esiste alcun braccio meccanico o alcun muletto pronto ad andarti a recuperare un ricordo per fartelo rivivere.
Nessun magazzino, perché non c’è nessun ricordo da archiviare.
Tecnicamente, creiamo i nostri ricordi ogni volta che pensiamo al nostro passato.
Il tuo cervello non può farne a meno: crea ricordi, costantemente. E la stragrande maggioranza delle volte lo fa in modo errato.
In breve: percepisci diversamente e modifichi un ricordo del passato in base al modo in cui ti senti nel momento in cui lo stai ricordando.
Tradotto: sei il creatore dei tuoi ricordi.
Da qui, nascono i “falsi ricordi”: non è il tema centrale di questo articolo che stai leggendo ma - nel caso ti interessasse - potrei in futuro dedicare un intero approfondimento su questa tematica. Dunque, visto che parliamo di scelte, a te la scelta:
Terza verità:
Le scelte del futuro sono la proiezione del tuo presente.
Sì, è vero: il tuo presente è il risultato del tuo passato. Ed è anche vero che il tuo passato è manipolato dal tuo presente. Ma non finisce qui: il tuo futuro è pura previsione e, in quanto tale, possiamo affermare con certezza che…
Il tuo futuro non esiste.
Ma il cervello umano non sopporta non avere il controllo della situazione presente. Figuriamoci se sopporta il fatto di non avere la minima idea di quello che potrebbe succedere tra pochi istanti, tra qualche mese, tra qualche anno!
Allora ecco che arriva il nostro carissimo cervello predittivo, in tutti i suoi limiti e i suoi errori di valutazione.
Come funziona? Funziona in modo molto semplice: non potendo avere la certezza di quel che succederà in futuro, il cervello utilizza i suoi ricordi (che, lo ribadisco ancora una volta, nella maggior parte dei casi sono in costante distorsione), proiettandoli nel futuro.
La regola cognitiva è: se è successo, succederà ancora.
Se le cose in passato sono andate così, andranno così anche in futuro. E qui subentrano tutti i nostri paradigmi cognitivi, tutte le nostre convinzioni: “sono fatto così”, “non sono portato per…”, “tanto non me ne va mai bene una”, e così via.
Uno dietro l’altro, i nostri paradigmi - che sono il risultato del nostro passato - pianificano il nostro futuro:
Con un colpo di genio incredibile (si fa per dire), il nostro cervello in pochi istanti trasforma il “non sono portato per…” in una previsione esaltante come “andrà malissimo”, che a sua volta darà vita a un bellissimo “vedi? Come dicevo, è andata male”. Fine dei giochi.
Bibliografia di un Brain Hacker
Come sempre, ecco il riepilogo di alcuni approfondimenti che puoi fare per arricchire ancor di più la conoscenza di queste affascinanti tematiche. Tra i video e le letture suggerite, troverai anche un testo davvero utile per placare la voglia del tuo cervello di vivere a cavallo tra passato e futuro, dimenticandosi del presente. Buon apprendimento!
Conoscere come funziona il proprio cervello è il primo passo per farlo funzionare meglio. Condividi questo articolo con chi ritieni possa trarne beneficio! Clicca qui: