3 trappole mentali che possono rovinare la tua autostima
Breve guida alla scoperta di alcuni dei meccanismi inconsci più pericolosi per la tua autostima e per il tuo benessere
Se sei dotato di cervello e sei un essere umano, è estremamente probabile che - almeno una volta nella vita - tu abbia avuto dei dubbi sul tuo valore, sulla tua bravura, sulle tue competenze. E se ti è già capitato di sperimentare questa situazione, beh, allora questo approfondimento potrebbe fare proprio al caso tuo. Buona lettura!
Una premessa: sei meglio di quel che pensi
La cosa buffa del sottovalutarsi è che, spesso, capita proprio a quelli che non dovrebbero sottovalutarsi affatto.
Un po’ come quando cerchiamo di autovalutare il nostro livello di conoscenza in un determinato ambito: a tal proposito, l’effetto Dunning-Kruger ci spiega che più conosciamo, più tendiamo a sminuire il nostro livello di conoscenza.
Lo stesso accade con la nostra autostima e la nostra autoefficacia: molto spesso, più si va avanti con il proprio personale percorso di crescita, più si tende a notare quanta strada manca ancora davanti a noi (piuttosto che notare tutta la strada che già abbiamo fatto, magari dandoci pure una bella pacca sulla spalla).
Per questo, conoscere quali sono le principali trappole mentali che possono minare il livello di fiducia che abbiamo in noi stessi è a dir poco essenziale per poter uscire dal labirinto di bias cognitivi entro cui ci muoviamo con i nostri pensieri.
Ecco a te, quindi, 3 trappole mentali che devi assolutamente conoscere, se vuoi darti il valore che ti meriti!
1. Sindrome dell’impostore
Non importa quanti straordinari risultati tu sia riuscito a collezionare: se ti capita di mettere in dubbio le tue capacità a tal punto da convincerti di non meritarti i traguardi che hai raggiunto, allora molto probabilmente anche tu stai subendo gli effetti della famigerata sindrome dell’impostore.
La sindrome dell’impostore è quel pensiero costante che ci convince di essere, appunto, degli “impostori”, ovvero di aver ottenuto determinati risultati non per nostro merito, ma per semplice fortuna (o per merito degli altri).
Ora che conosci questo fastidioso meccanismo inconscio, impara a godere di ogni piccolo traguardo e ogni piccolo passo avanti. Ritagliati del tempo per guardarti alle spalle e notare i tuoi progressi: i progetti riusciti, i feedback positivi, le recensioni, le parole di stima degli altri, i traguardi raggiunti… e rompi il silenzio: parlandone con amici, colleghi e conoscenti, ti renderai subito conto che l’opinione che gli altri hanno di te è di gran lunga migliore rispetto a quel che credi.
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2. Bias del paragone sociale
Il bias del paragone sociale è la tendenza a misurare il nostro valore confrontandoci con chi riteniamo migliore rispetto a noi.
Come puoi immaginare, questo bias è a tutti gli effetti una delle trappole più letali in assoluto per la nostra autostima: nel momento in cui ti giudichi paragonandoti a chi reputi migliore - sotto uno o più punti di vista - automaticamente ti stai giudicando in base a quel che ti manca o quel che non sei ancora in grado di fare. Il risultato? Tanta frustrazione e tanto pessimismo: insomma, una combo davvero deliziosa per il tuo benessere.
E sai qual è l’aspetto ancor più divertente - si fa per dire - di questo bias? Che viene amplificato in modo esponenziale ogni volta che usi i social network. Ogni volta che scrolli ad esempio su Instagram, LinkedIn o TikTok, s’innesca nella tua mente una stupida gara senza fine a chi ha la vita (solo in apparenza) migliore.
Per questo oggi è sempre più necessario imparare a gestire questa trappola mentale: smetti di idealizzare il successo altrui (anche perché… parliamoci chiaro: così come tu subisci questo bias, anche gli altri fanno lo stesso!) e impara a confrontarti con il te stesso del passato. Annota i tuoi progressi, tieni traccia dei tuoi successi e festeggia i tuoi miglioramenti. Il tuo cervello te ne sarà grato!
3. Effetto spotlight
Hai mai avuto l’impressione che ogni piccolo errore che fai venga notato e giudicato da tutti? Se ti è sembrato almeno una volta di essere al centro dell’attenzione e di avere gli occhi critici degli altri puntati su di te, ho una buona notizia: hai subito l’effetto spotlight. Ed è una buona notizia perché si tratta solo di una percezione, di una distorsione soggettiva della realtà che ti porta a pensare di essere costantemente “sotto i riflettori” anche quando non lo sei affatto.
Eppure, nonostante si tratti di una semplice percezione soggettiva, questo meccanismo inconscio è in grado di aumentare i livelli di ansia sociale, innescando reazioni biochimiche assolutamente disfunzionali rispetto al modo in cui vorremmo sentirci. Si crea quindi un vero e proprio circolo vizioso…
Più pensi di essere giudicato da tutti, più aumenti l’ansia sociale; più aumenti l’ansia sociale, più pensi di essere giudicato da tutti.
Ora che lo sai, quindi, non ti resta che interrompere subito questo loop! Ricorda: le persone che pensi ti stiano giudicando, in realtà sono troppo occupate dal loro stesso effetto spotlight e troppo preoccupate per il giudizio altrui per pensare a te. Relax!
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