24 mesi di newsletter e 24 lezioni sul cervello
Oggi, la newsletter di Brain Hacking compie due anni di vita: per festeggiare, ecco 24 lezioni sul cervello (e 1 grande novità)
Due anni. Più di 100 articoli. E, cosa più importante, una community sempre più ricca di appassionati di mente e comportamento umano.
Il tutto, accompagnato da un numero di visualizzazioni che, settimana dopo settimana, cresce rapidamente verso un numero dal mio punto di vista incredibile, specialmente per degli articoli che parlano di neuroscienze applicate e architettura delle scelte (spoiler: abbiamo abbondantemente superato la soglia dei 250.000).
Sin dal primo giorno, ogni articolo è stato scritto partendo da una grande consapevolezza: il cervello umano è programmabile. E hackerabile.
Ed è proprio questa consapevolezza che ogni settimana in questi anni mi ha motivato a dedicare tempo ed energie per pubblicare con costanza. Perché con le giuste risorse e la giusta pratica, possiamo riscrivere i nostri pensieri, riprogrammare le nostre abitudini e - di conseguenza - incrementare la qualità della nostra vita a 360 gradi.
Una novità: ecco YouTube
Lo stesso obiettivo in questo periodo mi ha portato a valutare nuove strade di divulgazione e, dopo un’attenta analisi, ho deciso di aprire un canale YouTube.
Dunque, oltre agli articoli su Substack e oltre ai post e ai reel di Instagram, potrai ora seguirmi su un nuovo canale, dove a breve troverai una serie di video più lunghi e approfonditi.
Nei prossimi giorni, uscirà il primissimo video.
Quindi, per non perdertelo, il mio consiglio è di iscriverti sin sa subito e di attivare le notifiche: clicca qui per accedere al nuovo canale Youtube!
24 lezioni sul cervello umano
Ma ora torniamo all’argomento centrale di questa puntata di Brain Hacking.
Per celebrare questi primi 24 mesi di newsletter, ho selezionato per te 24 brevi lezioni sul nostro cervello (e in generale sul comportamento umano) estrapolate direttamente da alcuni degli articoli più letti e apprezzati fino a oggi: una lezione per ogni mese di contenuti.
Buona lettura! Ma soprattutto: buoni pensieri!
Perfezionismo e cambiamento non vanno d’accordo: tutto ciò di cui hai bisogno è un impegno quotidiano costante, che ti permetta di migliorarti anche solo dell’1% rispetto al giorno precedente.
Non possiamo agire né sul futuro, né sul passato: abbiamo potere di azione solo sul qui ed ora.
Siamo sempre più connessi tramite i social, ma siamo sempre più disconnessi da noi stessi. Ascoltare i nostri pensieri è il rimedio per connetterci alla cosa più importante in assoluto: la nostra mente.
Il nostro presente è il risultato delle scelte che abbiamo fatto in passato, ma il nostro futuro sarà il risultato delle scelte che facciamo nel presente. Oggi, possiamo cambiare il nostro domani.
Il valore che attribuiamo alle cose (e a noi stessi) è determinato dal termine di paragone che usiamo: quando cambi il termine di paragone, il valore cambia.
O scegli di accettare il momentaneo dolore del cambiamento, o in futuro dovrai per forza accettare il dolore di non essere cambiato in tempo.
L’abitudine ci rende ciechi: nel momento in cui ci abituiamo alla bellezza delle piccole cose della vita, la bellezza scompare.
Ciò su cui decidi di concentrarti determina il modo in cui ti senti e, di conseguenza, anche i risultati che ottieni.
Ricordati di scegliere accuratamente le persone di cui circondarti: specialmente nei momenti di difficoltà, avere a fianco persone che ti aiutano a pensare in modo efficace fa sempre la differenza.
Un pensiero non è altro che un evento elettro-chimico che, a cascata, può innescare una serie di reazioni fisiologiche capaci di modificare completamente la nostra mente, il nostro corpo e - alla lunga - la nostra genetica.
Il nostro livello di gratitudine è direttamente proporzionale al nostro livello di felicità. Quindi, la domanda è: di cosa sei grato, oggi?
Il nostro cervello ha un bug: è dotato di un meccanismo di autopercezione che ci porta a sminuire il livello di gradimento che gli altri hanno nei tuoi confronti. Ricorda: in realtà, siamo meglio di quel che pensiamo!
Più ti prendi cura dei tuoi pensieri e più migliori la tua capacità di scrittura; più ti prendi cura della tua capacità di scrittura, più ti prendi cura dei tuoi pensieri.
Non è mai quel che ci succede a determinare le nostre reazioni emotive, ma è sempre il significato che attribuiamo a quel che ci succede a fare la differenza.
Quando le persone che abbiamo intorno ripongono in noi delle alte aspettative (dimostrandoci di credere in noi e avere fiducia nelle nostre capacità), tendiamo ad allineare i nostri comportamenti alle loro aspettative, migliorando anche i nostri risultati.
Sei il risultato delle convinzioni che hai nei tuoi stessi confronti. Le stesse convinzioni che, nella maggior parte dei casi, sono nate dall’educazione che hai ricevuto e dalle relazioni che hai costruito.
Vediamo fuori quel che abbiamo dentro.
Abbiamo il potere di scegliere quali pensieri coltivare e quali, invece, abbandonare. Perché i pensieri e le convinzioni che hai determinano concretamente chi sei: sei esattamente tutto quel che credi di essere. Nulla di più, nulla di meno.
Più pensiamo di saperne abbastanza, più è difficile migliorare (e più depotenziamo la nostra plasticità cerebrale); al contrario, più pensiamo di avere ancora molto da imparare, più è facile migliorare (e più potenziamo la nostra neuroplasticità).
Uno dei comportamenti in assoluto più dannosi è vivere costantemente tra passato e futuro, tra ricordi e previsioni, dimenticandosi di vivere ciò che più conta: il presente.
Più cerchiamo di raggiungere i nostri obiettivi facendo leva solo ed esclusivamente sul nostro autocontrollo, più perdiamo il controllo della situazione.
La mente umana preferisce quasi sempre ciò che conosce rispetto a ciò che non conosce. Anche quando il cambiamento è di fatto l’unico mezzo per vivere in una condizione di gran lunga migliore rispetto a quella attuale.
A un aumento degli anni non corrisponde automaticamente un aumento delle capacità: un conto è avere cinquant’anni di esperienza, un altro conto è avere un anno di esperienza ripetuto cinquanta volte.
Non è mai il cambiamento in sé, ma sempre e solo la resistenza al cambiamento a causare dolore.
Quale di queste lezioni sul cervello umano trovi più utile e interessante? Se ti va, fammelo sapere nei commenti e condividi la tua lezione preferita sui social!
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Non è mai quel che ci succede a determinare le nostre reazioni emotive, ma è sempre il significato che attribuiamo a quel che ci succede a fare la differenza.
Questa è veramente potente, l'ho riletta più volte per capirla bene, e forse non l'ho ancora compresa al meglio!
I 24 punti sono ognuno di essi il passo di un percorso di crescita, alcuni potrebbero essere la porta di accesso al livello superiore!